Dad: il lavoro ti danneggia

DAD. Il lavoro ti danneggia
La didattica a distanza è stata giustamente definita didattica ad alta distruzione.
Essa  ha comportato  la perdita di alcuni diritti conquistati dalle donne per le donne grazie alle lotte femministe. Anni e anni di battaglie femministe sono stati eliminati da un giorno all’altro.
In Italia, la maggior parte delle insegnanti sono donne, soprattutto nella scuola primaria e dell’infanzia, che oltre a restare chiuse in casa come il resto della popolazione si sono ritrovate a lavorare il doppio rispetto a prima della pandemia. Hanno dovuto in poche settimane imparare un nuovo modo di insegnare. Hanno trascorso giornate intere a formarsi per apprendere nuove tecnologie e mezzi di comunicazione. Le ore svolte per preparare dei lavori didattici, per la formazione forzata, per le video lezioni registrate ed online sono tantissime; le insegnanti affrontano un carico di lavoro superiore a qualsiasi trattativa sindacale.
La ministra Lucia Azzolina ha reso obbligatoria la didattica a distanza con il decreto 22, entrato in vigore il 9 aprile 2020. Si è verificata una tecnologizzazione forzata e improvvisa della relazione didattica, dell’apprendimento e dell’insegnamento. L’obbligatorietà di tutto questo ha peggiorato le diseguaglianze economiche. Servono mezzi tecnologici che spesso non si hanno, serve una padronanza della lingua italiana che la scuola dovrebbe promuovere e non farne un criterio selettivo tra i “bravi” e i “non bravi”. Per quanto riguarda chi lavora, si assiste a un passaggio storico senza precedenti. Il capitalismo finora ha reso direttamente proporzionale il salario con il livello di tecnologizzazione del lavoro. Il lavoro riproduttivo (svolto prevalentemente da donne dentro e fuori casa) è stato sempre a basso livello di tecnologizzazione. Oggi assistiamo ad una tecnologizzazione del lavoro riproduttivo dell’insegnamento senza che ci sia un rispettivo aumento del salario. In questo modo si apre una nuova era di svalutazione del lavoro prevalentemente femminile.
Inoltre, le insegnanti spesso sono mamme e devono anche prendersi cura dei figli, della casa e gestire la didattica a distanza dei propri figli. Il lavoro è enorme. 
Questo rende la donna ancora più schiava anche nella migliore delle situazioni cioè anche senza maschio violento in casa.
Le ore di formazione per imparare un nuovo lavoro dall’oggi al domani devono essere riconosciute e pagate.  Deve essere riconosciuto che stare tantissime ore davanti al computer mette a rischio la salute. Alcune  ricerche mettono in evidenza che la forte luce emanata dai display di computer e smartphone indurrebbero il nostro cervello a rimanere sveglio ritardando l’arrivo del sonno. 
Le  tantissime ore  trascorse davanti ad un computer mettono a rischio la nostra salute.
E’ facile essere vittime di un burn out senza la consapevolezza di esserlo.Il lavoro delle insegnanti è entrato in casa togliendo ogni forma di intimità che va protetta con i denti. Il rischio è di pensare sempre al lavoro.
Le donne madri anche se non insegnanti, spesso lavorano fuori casa e non sanno dove lasciare i figli, devono prendersi cura  di loro spesso 24 ore su 24 e gestire la loro didattica a distanza. La dad rovina le relazioni tra madre e bambine/i in quanto le donne madri super stressate trasmettono il loro stress alle figlie/i che vengono schiacciate completamente dall’obbligatorietà della dad. 
Le donne dall’oggi al domani si sono trovate a compiere diversi ruoli e compiti contemporaneamente: madri, maestre dei loro figli, casalinghe e, spesso sono anche lavoratrici  retribuite(insegnante, dottora, infermiera, operaia) .
Riprendiamoci i nostri diritti e diciamo che non ci va bene insegnare in questo modo. Chiediamo lo sciopero dalla dad e la didattica solo in presenza.
Riprendiamoci la nostra vita, proteggiamo le nostre case dall’invadenza del lavoro, difendiamo la nostra libertà che tante femministe hanno ottenuto con la lotta. 
Questa voce è stata pubblicata in analisi. Contrassegna il permalink.